Perché in questo modo si aprirebbe un fronte che il calcio internazionale non è in grado di sostenere. L’effetto Ronaldo ha coinvolto in particolar modo le maglie da calcio, infatti la maglia della Juventus risulta essere ora in Italia la più popolare e la più desiderata online, seguita da quella del Real Madrid e solo in terza posizione da quella dell’Inter. In modo non dissimile da quello che di lì a poco avrebbero fatto i Crespi a Canonica d’Adda e altri, il Verza volle costruire una società operaia da sé sufficiente, dotata anche di un’attività di istruzione giornaliera. Le moderne installazioni tecnologiche, i racconti dei protagonisti che hanno fatto la storia del calcio, i rari cimeli d’epoche diverse garantiscono ai visitatori del museo un’esperienza unica. Una testimonianza della diffusione dei culti acquatici si ritrova nell’origine del nome del lago del Segrino: Fons Sacer («Fonte Sacra» in latino), culto trasformato in culto romano a Marte, come si nota nei toponimi Castèll Mart e Martesana, poi nella devozione a San Michele, presso la fonte del Lazzaretto. Il consiglio degli anziani aveva sede in un portico, il Cuèrc (che dà il nome alla cuntrada), collocato dietro alla fontana omonima.
Villa Don Pozzoli, residenza sanitaria assistenziale per anziani. L’architetto dispose i locali di rappresentanza attorno ai cortili interni e le parti abitate a contatto col giardino all’italiana e con l’ambiente agreste raggiungibile sull’altra sponda del torrente Ravella tramite un ampio ponte interno al perimetro della villa. Il torrente Foce, di proprietà dei Verza, veniva in parte deviato verso gli stabilimenti e verso il giardino all’inglese, attraverso due caselli di raccolta ancora visibili. La famiglia contribuì economicamente in maniera significativa alla trasformazione settecentesca della chiesa prepositurale di Canzo, consacrata il 3 giugno 1752. La proprietà del palazzo rimase ai Tentorio per oltre un secolo: il 15 settembre 1828 lo stabile e le sue pertinenze furono acquistate dai fratelli Giovanni Maria, Benedetto e Venanzio Gavazzi, antica famiglia canzese in quegli anni impegnata nello sviluppo dell’industria serica, mentre nel 1889, il giorno di san Martino, il palazzo fu acquistato dal Comune per alloggiarvi la scuola; successivamente ospitò anche, e per più di un secolo, gli uffici comunali. Nell’ultimo secolo, la sede comunale è stata collocata nel Palazzo Tentorio e provvisoriamente in Villa Meda.
Dal 7 dicembre 2002, Palazzo Tentorio ospita l’ufficio e la segreteria del Sindaco, la sala Giunta e un’ampia area espositiva, collocata al secondo piano. Il Comune, divenuto proprietario dell’immobile, si occupò di rinnovare il tetto dopo la storica nevicata del 1985 e se ne decise il completo restauro, dopo circa cinquant’anni di funzionamento come sala cinematografica. Per questo l’appellativo originario della villa, voluto dal suo proprietario e ideatore, è Il Grimello. Nel 1667 la Corte di Casale, e quindi anche Canzo, divenne feudo camerale dei marchesi Crivelli che per primi affiancarono all’attività agricola l’industria serica. Accanto a questa compagnia vanno ricordati anche l’orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano e l’Autunno Musicale di Como sempre presenti nella programmazione. Sono inoltre frequenti commedie in lingue regionali, grazie a una compagnia veneta e alla Filodrammatica Canzese. I lavori di costruzione furono ultimati l’anno successivo permettendo l’inaugurazione il 18 ottobre del 1829 invitando la compagnia del Teatro Filodrammatici di Milano. Nel 1999 cominciarono i lavori di ristrutturazione e ampliamento, su progetto selezionato tramite concorso di idee, che portarono, oltre al restauro dell’antico Palazzo, alla creazione di una struttura moderna a forma di torrione, a mo’ di novello broletto, simbolo dell’autonomia comunale. L’apertura del contenitore è agevole, eliminando il rischio di urtare con le mani le altre parti della struttura.
La piazza Giovanni XXIII è il nuovo piazzale del mercato, che verso sera si trasforma in campo sportivo per gli allenamenti di atletica della locale associazione; oltre un filare alberato sono presenti il cimitero, la piazzetta Caduti Alpini, e la località Laguccio. Anticamente il cimitero di Canzo si trovava in corrispondenza dell’odierna piazzetta Turati. Alla fine del Settecento si contavano a Canzo ben nove filande, maglia 25/26 napoli che davano lavoro a duecento persone: la sola Canzo competeva quanto a mole di manodopera con l’intero distretto di Lecco. Nel Medioevo, al contrario di quanto avvenuto in San Michele, questo culto non fu assimilato ma demonizzato: da qui deriva il secondo nome dello stesso, Scalfìn dal Diaul, ovvero «tallone del diavolo». Più visibile è la grandissima roccia detta Cèpp da l’Angua, collocato ai piedi del monte Raj, dove si sovrappongono l’elemento acqua e l’elemento pietra, luogo in origine dedicato alla fata acquatica Anguana (da cui il nome), presente anche nella complessa celebrazione della Giubiana. Particolarmente visibile l’antica ciminiera in mattoni.